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Il ruolo dei termoscanner, nel mondo digitale di oggi

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Il primo strumento utilizzato nell’emergenza sanitaria per contenere la diffusione del Covid-19 è stato il termoscanner. Nell’attuale mondo digitale, qual è il ruolo dei termoscanner? Anche nella Fase 3, resta un dispositivo d’importanza centrale per sperare di combattere e vincere la pandemia da Coronavirus. Ovunque andiamo, soprattutto all’entrata dei centri commerciali, degli aeroporti o delle metropolitane, dobbiamo essere sottoposti a controllo. Un test immediato per verificare la presenza di febbre dei cittadini.

L’utilizzo del termoscanner viene alternato a quello delle telecamere termiche che, prima della pandemia, erano destinate al controllo del territorio su grandi distanze, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità o di notte per la sicurezza delle aziende, in campo militare o per la prevenzione di incendi. Ieri, il termoscanner rappresentava un optional. Oggi, è uno strumento di controllo della temperatura a livello globale. Ha un ruolo primario nella tracciatura a livello digitale del contagio.

La produzione del termografo è destinata ad esplodere in tutto il mondo entrando a far parte dell’Industrial Internet of Things (IIoT). Chissà se, prossimamente, Reichelt Elektronik Industrial Internet condurrà una ricerca in merito.

Ruolo dei termoscanner in emergenza Covid-19: cosa sono, come funzionano

Prima della pandemia, il termoscanner veniva utilizzato in ambito medico come dispositivo nelle prestazioni specialistiche ambulatoriali.

Il DM 13.03.2018 ha modificato il suo ruolo: oggi, il termografo fa parte della CND (Classificazione Nazionale Dispositivi Medici) con il codice Z119013, tra i dispositivi sanitari ad ampio utilizzo.

Il termoscanner dispone di una fotocamera sensibile alle radiazioni infrarosse. E’ dotato di particolari sensori micobolometrici, sensibili all’intensità del calore emesso da una persona. La sua sensibilità trasforma le informazioni in immagini attraverso un software che esegue una determinata unità di calcolo.La misurazione della temperatura corporea rilevata dai termoscanner è precisa? Il grado di accuratezza è di 0.5°C.

L’errore da correggere, comune a tutti i termografi, dipende principalmente dallo sbalzo termico tra ambiente interno (dove si rileva la temperatura) ed esterno (da cui proviene il soggetto a cui fare il test). Il dispositivo funziona all’esterno: l’importante è che non venga a contatto diretto con il sole o la pioggia.

Protezione dei dati rilevati

Il termoscanner invia i dati del soggetto (foto, temperatura) alla rete locale: questi dati sono consultabili da browser. I dati devono essere protetti (crittografati). Il protocollo condiviso del 24/04/2020 sconsiglia la registrazione dei dati di rilevazione della temperatura. Ad ogni modo, l’accesso e la conservazione dei dati devono essere motivati (se, ad esempio, l’RSPP ha necessità di accedervi).

Ruolo dei termoscanner: da security a safety

Il ruolo dei termoscanner non è più riferito soltanto alla security ma anche alla safety. Salvaguardare la salute della popolazione è una questione seria.

La produzione di termoscanner deve puntare al massimo della precisione insieme al corretto utilizzo nelle aziende per controllare lo stato di salute dei lavoratori e dei visitatori, dei clienti all’ingresso.

In fase di test, il terrmoscanner deve essere puntato su un’area precisa del viso: in una zona non inferiore a 3 mm x 3 mm della regione perioculare. Se la temperatura corporea del dipendente supera i 37,5 gradi viene rimandato a casa. Tuttora, sul mercato circolano termografi di bassa qualità; molti sono stati banditi in quanto non conformi alle direttive dell’ISS.

Termoscanner di qualità: su questo deve puntare la produzione italiana

Nell’ambito dell‘Industrial Iot c’è carenza di eccellenze produttive in Italia per ciò che riguarda la termografia.

Tolto quel paio di centri in ambito medico (Università di Pescara G D’Annunzio e Università di Chieti), per il resto il mercato si è finora concentrato sul mondo militare. Attualmente, la domanda di termoscanner supera di molto l’offerta di dispositivi avanzati. Nel mondo, prevale l’azienda Flir. Tutto questo suggerisce che, a breve, ci sarà un boom nella produzione di questi dispositivi.

In fase di emergenza sanitaria Coronavirus, la Cina ha dimostrato di possedere le risorse (termografi inclusi) per fronteggiare l’epidemia. L’Italia deve, necessariamente, puntare su questo nuovo filone produttivo sviluppando termoscanner di qualità, certificati, senza dimenticare un’adeguata piattaforma IoT.

A tutto questo bisogna aggiungere un’adeguata formazione degli operatori che rilevano la temperatura ed il rispetto della privacy, del trattamento dei dati personali previsti dal GDPR.

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