Per finanziare il passaggio al 4.0 e la digitalizzazione delle Piccole e medie imprese nel triennio 2020-2022, le Camere di commercio mettono a disposizione degli imprenditori oltre 51 milioni di euro attraverso i Punti impresa digitale (Pid), per i quali si conferma il ruolo determinante già rivestito durante il lockdown
La sfida della ripartenza, una volta lasciata alle spalle la prima fase dell’emergenza dell’epidemia mondiale scatenata dal Covid-19, ha assunto il carattere della priorità. Fin dal periodo del lockdown, le Camere di commercio, attraverso i Punti impresa digitale (Pid), hanno offerto molte articolate risorse a imprenditori che decisamente le hanno gradite: a livello nazionale, in più di 80mila hanno seguito tutorial, 4mila hanno preso parte a oltre 100 webinar formativi, accedendo ai servizi di assistenza per lo smart working e per la riconversione del business sull’online.
Il ruolo dei Punti impresa digitale
E proprio sulla svolta verso la digitalizzazione si è deciso di insistere, considerata la buona risposta giunta dallo scenario delle Pmi sul quale, sotto la guida di 200 giovani digital promoter, ben 1.300 aziende si sono rese disponibili a effettuare il test di maturità digitale (notevoli picchi di crescita sono stati registrati nel mese di aprile, con un +54% sui mesi precedenti), apprendendo frattanto il corretto utilizzo dei motori di ricerca e delle principali piattaforme di e-commerce.
“Attraverso i Pid abbiamo aiutato oltre 200mila imprese a scoprire i vantaggi della digitalizzazione – ha dichiarato Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere – supportandole con servizi mirati nell’adozione delle tecnologie abilitanti e dei nuovi modelli di business 4.0”. I risultati incoraggiano a mantenere la rotta, tanto che per il triennio 2020-2022 le Pmi italiane potranno contare su più di 51 milioni di euro, per la transizione alle tecnologie 4.0.
La versatilità dei voucher 4.0
Il sostanzioso incremento fa salire a oltre 110 milioni la dote complessiva garantita dalle Camere di commercio alle imprese impegnate nella transizione al digitale. “Spingere sulla digitalizzazione delle imprese e sull’adozione delle tecnologie 4.0 porterebbe un incremento di oltre un punto e mezzo di Pil nel breve termine”, ha commentato Tripoli, sottolineando come sia “fondamentale intervenire in maniera massiccia su questo tema a sostegno della ripresa della nostra economia”.
Dispositivi e spese di connessione, consulenza e formazione, sono ormai necessità non demandabili per tutte le imprese che vogliano innovare. E proprio per sopperire a queste spese gli imprenditori potranno utilizzare i voucher 4.0, strumento messo a disposizione dalle Camere di commercio. Uno strumento prezioso, che sarà efficiente anche nella copertura delle spese di gestione per il recupero di liquidità o per l’accesso a finanziamenti.
Innovazione assistita e premiata
Nato nell’ottica della “rinascita digitale”, “Top of the PID” è il bando che dal 2019 premia buone pratiche e casi di successo tra singole imprese, o gruppi di imprese, che hanno realizzato, o stanno realizzando, un progetto di innovazione in chiave Impresa 4.0 finalizzato al miglioramento delle proprie performance in uno dei seguenti ambiti:
- Circular economy;
- Manifattura Intelligente e Avanzata;
- Sociale;
- Servizi, Commercio, Distribuzione e Turismo;
- Nuovi modelli di business 4.0.
Nell’edizione 2021, il concorso, con particolare attenzione ai servizi erogati dai Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio (Voucher Digitali, SELFI4.0 – Self Assessment della maturità digitale, ZOOM 4.0 – Assessment guidato della maturità digitale, Servizi di orientamento e mentoring), porterà in luce i progetti di innovazione digitale che appariranno particolarmente promettenti per la ripartenza economica, favorendo gli eventuali spin-off in termini di diffusione di idee e opportunità innovative.
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