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Retail, le nuove prospettive della Supply Chain

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L’impatto del Covid-19 sulle aziende Consumer Product and Retail (CP&R) ha evidenziato carenze della gestione della Supply Chain che ora ci si impegna a colmare. Il report pubblicato da Capgemini Research Institute evidenzia tali lacune e indica la direzione intrapresa dal Retail

Secondo il report “The wake-up call: Building supply chain resilience in consumer products and retail for a post-COVID world”, pubblicato dal Capgemini Research Institute, l’impatto della pandemia sulla gestione delle aziende nel settore CP&R ha avviato un profondo cambiamento che impatterà profondamente sulla Supply Chain.

Stando ai dati raccolti dalla ricerca, 2 aziende su 3 sono pronte al cambiamento e hanno scelto di puntare tutto sul digitale anche in questo campo. Il motivo che ha accelerato questo processo, per alcuni retail già in atto, è presto detto: la pandemia ha evidenziato le lacune pregresse.

Si stima che, in media, siano stati necessari mesi di lavoro solo per adeguarsi alle nuove esigenze dettate dall’emergenza sanitaria in corso e per arginare i danni. Il cambiamento è quindi ora più che mai in atto ed è epocale.

L’impatto della pandemia sulla pianificazione

Meno del 30% delle aziende operanti nel Retail e nel Consumer, stando ai dati raccolti, poteva contare su una Supply Chain così agile da far fronte ai continui e veloci mutamenti dell’ultimo periodo. I lockdown che si sono succeduti, e il clima di ansia persistente, hanno avuto dirette conseguenze sulle abitudini dei consumatori.

Le dichiarazioni rese fanno percepire che le abitudini di acquisto non sono cambiate, ma sono solo state messe temporaneamente in stand by.

Questo creerà aumenti di richiesta nel post pandemia.

Secondo il Capgemini Research Institute nel settore Personal Care, ad esempio, il 43% dei consumatori intervistati dichiara che acquisterà molti più prodotti quando l’emergenza sanitaria sarà conclusa.

Il Retail dovrà farsi trovare pronto a queste importanti variazioni nella richiesta rendendo più elastica e reattiva la propria Supply Chain per rispondere alle tendenze dell’era post Covid.

Investire nel digital

Le aziende del settore Consumer Products & Retail hanno capito che l’investimento in nuove tecnologie è la strada da percorrere.

Avvalersi di analisi, Intelligenza Artificiale, strumenti informatici rende più facile la previsione della fluttuazione della domanda e velocizza tutti i processi.

Per adeguarsi al cambiamento si modifica l’intera supply chain, dalla gestione dei fornitori fino al controllo del magazzino.

Il 61% delle aziende Consumer Products e il 67% di quelle del Retail afferma di essere decisa a investire sulla automazione e sulla robotica sia nella produzione che nel magazzino. Non solo: le modalità di acquisto sono state spinte dalla pandemia ulteriormente verso il digitale.

Gli accessi agli e-commerce sono incrementati di un valore a doppia cifra e il Retail non può certo stare a guardare.

Il 72% del Retail e il 75% delle aziende Consumer Products non erano pronte per l’online. Hanno incontrato difficoltà sia nella transizione che nella gestione del costo di consegna.

Localizzare la Supply Chain

Le Supply Chain del settore Consumer Products and Retail virano verso il local. L’inversione di tendenza è data dalla volontà di essere più veloci ad affrontare le variazioni della domanda.

Il 58% del Retail e il 72% delle aziende Consumer Products sta già investendo nella ricerca di fornitori e di produzione locale, addirittura regionale, modificando profondamente la propria Supply Chain rendendola più reattiva alle fluttuazioni della domanda.

 

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