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Riparte il Fondo Simest, in arrivo finanziamenti e contributi a fondo perduto per la transizione digitale e lo sviluppo di e-commerce

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Iniziano a concretizzarsi realmente i primi aiuti provenienti dal piano NextGenerationEu, lo strumento col quale la Commissione Europea intende supportare i Paesi membri nella ripartenza economica e finanziaria post-emergenza Covid.

Le risorse stanziate saranno destinate dallo Stato, tramite Sace Simest, alle PMI con l’obiettivo di favorirne la competitività internazionale con grande attenzione a temi considerati centrali, quali:

  • Transizione digitale ed ecologica con vocazione internazionale;
  • Partecipazione a fiere e mostre internazionali (anche in Italia);
  • Sviluppo del commercio elettronico in Paesi esteri (e-Commerce).

L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso agevolato, di cui una parte a fondo perduto fino al 25% (incrementato al 40% se l’azienda ha una sede operativa nel Sud Italia da almeno 6 mesi) dell’importo complessivo richiesto. Ogni azienda potrà presentare soltanto una richiesta a scelta tra le 3 linee previste dal bando.

Tralasciando la linea dedicata alle fiere e alle mostre internazionali, è doveroso approfondire le altre due possibilità di finanziamento, in un contesto generale di grande attenzione da parte delle aziende italiane su tematiche inerenti la digitalizzazione. Se da un lato l’e-commerce sta continuando a far registrare una continua crescita e si avvia a una crescente presa di coscienza, sul fronte della digitalizzazione e della transizione ecologica permane qualche “resistenza” in più. Certamente ricevere contributi o finanziamenti potrà smuovere aziende e imprenditori verso un passaggio naturalmente complesso ma doveroso e non derogabile nel medio-lungo periodo.

Per quanto riguarda lo sviluppo del commercio nei Paesi esteri, le voci di spesa ammissibili sono molto specifiche e relative alla creazione, diffusione, potenziamento e/o miglioramento di un marketplace.

Fondamentalmente saranno ritenute ammissibili le spese per tre tipologie di intervento, vale a dire:

  • Creazione e sviluppo di una piattaforma informatica oppure dell’utilizzo di un marketplace;
  • Investimenti per la piattaforma oppure per il marketplace;
  • Spese promozionali e formazione relative al progetto.

Di fatto, sarà quindi possibile inserire spese sia per la creazione “da zero” di una piattaforma che per potenziarla o renderla più efficace. Inoltre, saranno ritenute valide eventuali spese per la parte dedicata alla promozione e al digital marketing e quindi alla diffusione della propria piattaforma.

Il diffondersi della pandemia ha certamente accelerato il processo di nascita e di gestione delle piattaforme anche tra le Pmi, che hanno iniziato ad approcciarsi in maniera diversa rispetto al passato su questo genere di tematiche abbandonando vecchi dubbi e remore in merito.

In merito alla linea sulla Transizione Digitale, invece, le spese dovranno necessariamente rappresentare almeno il 50% delle spese totali finanziate: nello specifico le attività dovranno essere volte all’integrazione e allo sviluppo digitale dei processi aziendali, alla realizzazione e all’ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale.

Tra le altre spese ammissibili figurano gli investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali, consulenze in ambito digitale , disaster recovery e business continuity, blockchain (esclusivamente per la notarizzazione dei processi produttivi e gestionali aziendali) .

Sono ritenuti ammissibili anche investimenti e formazione legate all’Industria 4.0, come per esempio cybersecurity, Big Data e analisi dei dati, Cloud e Fog Computing, simulazione e sistemi cyber-fisici, sistemi di visualizzazione, Realtà Virtuale e Realtà Aumentata, robotica avanzata e collaborative, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine.

Queste stesse voci di spesa, giova ricordarlo, rappresentano la stessa base su cui si poggia la normativa riguardo le attività di Formazione 4.0.

Le risorse saranno gestite da Sace Simest, che riaprirà lo sportello online il 28 ottobre alle ore 09.00 (con possibilità di precaricare le domande a partire già dallo scorso 21 ottobre).

L’auspicio è che non si ripetano i disagi dello scorso giugno, quando il portale dedicato registrò notevoli problemi ed enormi difficoltà di accesso da parte di imprese e addetti ai lavori nel caricamento delle domande scatenando diverse reazioni negative.

Leonardo Menduni

Arkadia Global Management Advisor

 

Articolo fornito da Arkadia GMA

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